Chapter 28


Pubblicato sabato 4 febbraio 2023 in Film

  Oggi scrivo di temi che hanno fatto la storia, uno dei due in modo positivo e l’altro, purtroppo, negativo. Mi riferisco rispettivamente al famoso romanzo “Il giovane Holden” di Jerome David Salinger e alla tragica morte dell’ex membro dei Beatles, John Lennon, assassinato nel 1980 da Mark David Chapman con quattro colpi di pistola alle spalle; tratterò questo terribile evento attraverso la chiave di lettura del biografico e drammatico film Chapter 27, che vede come protagonista proprio lo squilibrato fan omicida, interpretato egregiamente dal poliedrico Jared Leto. Vi starete chiedendo cos’hanno a che fare tra loro un classico della letteratura americana e mondiale e una pellicola del 2007 che racconta uno degli accaduti più oscuri del ‘900 dal punto di vista dell’artefice del misfatto. Sicuramente chi conosce bene gli eventi o chi ha visto il film saprà già la risposta, ma permettetemi di esporla, e per farlo devo partire dal principio.


  Il giovane Holden è l’opera più importante di Salinger, pubblicata prima sotto forma di racconti, poi uniti in un romanzo nel 1951. La storia è ambientata proprio in quegli anni, negli Stati Uniti. Il protagonista, nonché narratore, è Holden Caulfield, un giovane che è stato appena espulso dal college e che decide di tornare a casa, a New York, prima del tempo stabilito. Così, senza avvertire i genitori, intraprende un piccolo viaggio – più interiore che esteriore – tra le strade e i locali della Grande Mela, che lo porterà a fare vari incontri, sia con sconosciuti sia con vecchie conoscenze. Tra loro c’è Lillian, l’ex ragazza del fratello D.B., divenuto uno scrittore che vive lontano (il fratellino Allie, invece, è morto di leucemia); Sally, una sua vecchia fiamma, alla quale propone invano di scappare e vivere insieme in uno chalet in montagna; Carl, un suo vecchio compagno di scuola, che gli consiglia di seguire una cura psichiatrica; il professor Antolini, il suo insegnante di Letteratura Inglese, dal quale Holden spera di essere ospitato ma da cui fugge confuso quando si sveglia durante la notte mentre il professore gli pettina i capelli; e Phoebe, la sua sorellina, alla quale confessa di essere stato espulso dal college e di voler abbandonare la città. Quando la ragazza decide di andare con lui, Holden rifiuta di portarla con sé. Così i due fanno una passeggiata a Central Park, dove il fratellone compra a Phoebe un biglietto per la giostra e la guarda divertirsi. Il racconto del giovane termina con quest’ultima, commovente immagine; non sappiamo con certezza cosa succeda al protagonista in seguito, ci viene solamente accennato che si ammala di tubercolosi e che ciò lo spinge a ricoverarsi per un periodo e a riprendere gli studi l’anno seguente.
  Il giovane Holden, dunque, è un romanzo di formazione (di 26 capitoli) caratterizzato dal difficile passaggio del protagonista dall’adolescenza all’età adulta. Holden non vuole compiere questa transizione, entrare nel mondo dei grandi, per lui troppo pieno di regole e ipocrisia; ma i suoi tentativi di “fuga” non vanno a buon fine e così decide di andare in analisi, come gli aveva consigliato l’amico Carl, e di continuare il college. 

 

  Chapter 27, invece, narra i fatti realmente accaduti l’8 dicembre del 1980, quando un quarantenne John Lennon è stato assassinato mentre stava rientrando nel suo appartamento del Dakota Building insieme alla moglie Yoko Ono, e nei tre giorni precedenti, quando Mark David Chapman è giunto a New York con l’infausto obiettivo. Il film mette in evidenza l’instabile e sociopatica psiche di Chapman, desideroso di porre fine a quella che vedeva come un’enorme ipocrisia predicata dal celebre cantante: nelle sue canzoni, soprattutto in Imagine, John Lennon immaginava un mondo senza proprietà, ma al contempo aveva una vita ricca e prosperosa; così come si può definire “ipocrita” la coesistenza dell’idealizzazione di Lennon e il volerlo uccidere nella mente folle dell’assassino. Tutto ciò era inoltre alimentato dalla convinzione del socialmente disturbato fan di essere lui stesso il protagonista del suo romanzo preferito: niente di meno che Il giovane Holden, in cui si immedesimava con ossessiva illusione anche a causa delle loro simili disavventure a New York, tanto da credere che ciò che stava vivendo in quei giorni, mentre aspettava Lennon davanti il portone del Dakota per farsi autografare il nuovo album (Double Fantasy) e poi assassinarlo, non fosse nient’altro che il seguito del romanzo, un finale mai scritto che Chapman / Caulfield stava creando: il capitolo 27. 

 

  Ecco il filo rosso, il collegamento tra queste due opere che rivelano il sottile velo tra realtà e finzione. Prima, un evento ha cambiato il mondo della letteratura, arricchendo la sua storia reale; poi, un altro, accompagnato da una storia fittizia, ha cambiato il mondo della musica, impoverendolo. Ovviamente il romanzo di Salinger non è colpevole dell’omicidio di John Lennon, ma ne ha fatto parte: anzi, la forte e folle illusione di Chapman ne ha fatto parte, e in maniera irreversibile. È incredibile pensare quanto un bel romanzo possa influenzare e ossessionare così tanto una persona, da farle credere addirittura di vivere in quella storia: qualcosa di irreale divenuto realtà al momento decisivo. 


Life is real, cantavano i Queen sottolineando con una campanella i quattro colpi fuoriusciti dalla calibro 38.

 

 

Elton John cantava invece Empty Garden in onore dell’amico perduto, così come tanti altri cantanti hanno omaggiato il vecchio membro dei Beatles.

  È ancora più incredibile pensare come una persona qualunque, un semplice fan, possa cambiare il mondo con un solo gesto. Più in generale, è spaventoso come si possa fare la Storia grazie a orribili atti; purtroppo a questo l’umanità ci è abituata.
  Tornando a noi, cosa ci insegnano queste due opere e la realtà stessa? Di sicuro quanto possa essere coinvolgente una lettura; o quanto possa essere instabile la mente umana. Ci insegnano che non serve a nulla fuggire dalla realtà: ci trova sempre, ci raggiunge… in un modo o nell’altro. Può capitare che ci colpisca alle spalle, servendosi della morte. Oppure, in casi più benevoli, possiamo essere accolti da chi ci reputa importanti, da chi ci vuole bene; e in questi casi, è totalmente chiaro come non ci sia bisogno di scappare via.

 

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Lorenzo John Lapomarda


Lorenzo "John" Lapomarda è un giovane scrittore di racconti d’avventura, fantascienza, fantasy e action horror. Il suo racconto Cute - Volti senza luce è risultato vincitore in numerosi concorsi letterari.

Amante di libri, fumetti, film, serie tv, videogiochi e della cultura pop a tutto tondo, da sempre si è dilettato a scrivere storie e a sceneggiarle, fino a diventarne anche regista e interprete come si può vedere dal canale YouTube iJohn Duemilaventuno.

Con Il Papavero Solitario desidera scrivere e descrivere i propri mondi, gli universi interiori che ha imparato a conoscere, quelli in cui, con un po' di immaginazione, si può udire la sottile voce delle parole scritte.

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